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al testo di Abraxas
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Quel solo semplice filamento d’informazioni lineari replicate, sarà d’estate che sparirà il passaggio di gocce, per allora il talento avrà mille voci e cento fari su spille di luci disegnate su ville e piazze. E il saggio scriverà della prossima ora del paradiso, il concerto delle sirene sarà rinviato al mese delle camelie rosse, poi sarà l’aurora ai confini del deserto a svelare la sorte del fato ancora appeso alle nenie della notte e delle lotte degli amanti col buio. Sonno e veglia a cicli invertiti, ripetuti inviti a raccontare, eccolo il vuoto delle grotte, l’ignoto delle rotte, quel cenno per capire che diverremo detriti e polveri magiche da alveare. |
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